Sardella di Cirò Marina e di Crucoli
La Sardella, conosciuta anche come Bianchetto o Rosa marina, è costituita dal novellame delle sarde e più raramente delle alici fino a qualche anno fa’ poteva
essere pescata solo in determinati periodi dell’anno dietro apposito permesso generalmente nei mesi di febbraio e marzo con, a volte, proroghe fino ad aprile; adesso è proibita.
Si pescava in tutta la Calabria ma una varietà molto apprezzata era quella pescata a Cirò Marina ed a Crucoli.
La pesca veniva effettuata da riva o in mare tramite un’apposita rete chiamata
sciabica o tartana un sacco di tela che trattiene anche i pesci più piccoli.
Ai lati della rete delle corde tengono la sciabica, tre pescatori per lato, faticano per portare la rete a terra con movimenti cadenzati e sempre più in fretta.
Per poter ottenere la sardella salata occorre molta precauzioni in quanto è molto delicata.
La sardella fresca va’ lavata diverse volte assicurandosi che non ci sia la (mbroma), la materia gelatinosa formata da residui di meduse, una volta salata e lasciata a riposare senza liquido in eccesso si procede aggiungendo peperoncino e finocchietto selvatico.
Il primo uso di questo prezioso intingolo è come antipasto non per nulla viene chiamata Caviale di Calabria, sul pane abbrustolito con pezzetti di cipolla di Tropea ed Olio d’oliva di Calabria è un elisir gastronomico.